I Giardini Reali si estendono su una superficie di oltre sette ettari e sono liberamente accessibili. Il percorso comprende il Giardino Ducale, il Boschetto e i Giardini Bassi, il Giardino di Levante e i Giardini della Cavallerizza.
Giardino Ducale
Il Giardino Ducale costituisce la parte più antica dei Giardini: l’impianto primitivo risale al secondo Cinquecento e si deve al duca Emanuele Filiberto, che lo realizzò secondo i canoni del giardino all’italiana.
Vasi del Giardino Ducale
I vasi in ghisa che decorano i perimetri dei parterre del Giardino Ducale sono copie ottocentesche di vasi più antichi, in origine fusi in bronzo.
Ulisse di Giuliano Vangi
La scultura raffigurante Ulisse è stata realizzata da Giuliano Vangi nel 2008 e appartine alla produzione più recente del noto sculture. L'opera si compone di due blocchi di granito, scolpiti in modo tale che a seconda del punto di osservazione il soggetto muta: Ulisse, Penelope, i flutti del mare e un possente agglomerato di volumi scolpiti.
Giardini Bassi e le mura
Il circuito delle mura dei Musei Reali, conservato per circa un chilometro nei Giardini, costituisce l’unico tratto delle antiche fortificazioni torinesi risparmiato dalle demolizioni napoleoniche. Quando nell’anno 1800 si decreta la demolizione delle fortificazioni, il tratto di mura a ridosso dei Giardini Bassi viene risparmiato insieme ai relativi spalti sottostanti, delimitati da nuovi viali alberati, riservati all’ampliamento del Jardin Imperial.
Le serre Reali
Le serre dei Giardini Reali, spesso citate come Orangerie o Citroniere, dominano i Giardini Bassi con la vasta struttura dotata di grandi finestre. Qui venivano ricoverate durante l’inverno le casse con le piante di agrumi.
Boschetto
Negli anni Trenta dell’Ottocento, Carlo Alberto incarica l’architetto di corte Pelagio Palagi di apportare alcune modifiche ai giardini. È in questo periodo che il Giardino dei fiori, di impianto seicentesco, viene sostituito dal Boschetto, visibile ancora oggi.
Ginko biloba
Il Ginkgo biloba è una delle più antiche specie arboree viventi sulla Terra, dove è comparso oltre 250 milioni di anni fa. L’esemplare piantato nel Bastion Verde oltre 100 anni fa è alto 23 metri.
Bastion Verde
Sul punto in cui il profilo delle antiche mura si piega a formare il baluardo fortificato, sorge il Bastion Verde, un piccolo padiglione dal tetto spiovente alla francese, eretto alla fine del Cinquecento dall’architetto Ascanio Vitozzi e successivamente ampliato.
Pietre Preziose di Giulio Paolini
Al centro del Boschetto, l’artista Giulio Paolini ha realizzato nel 2017 l’istallazione Pietre preziose, a ricordo dell’incendio che venti anni prima aveva gravemente danneggiato la Cappella della Sindone, capolavoro seicentesco dell’architetto Guarino Guarini. La scultura si compone di alcuni frammenti della Cappella che non è stato possibile recuperare.
Albero delle lanterne cinesi
L’Albero delle lanterne cinesi, originario dell’estremo Oriente, produce una festosa fioritura, con piccoli fiori gialli che cadendo ricoprono il suolo del Bastion Verde come una pioggia dorata.
Giardino di levante
La storia del Giardino di Levante ha inizio a partire dal 1673, quando l’area dei giardini annessi alla reggia viene coinvolta nel processo di espansione e rinnovamento. Il progetto per la nuova sistemazione del complesso viene affidato nel 1697 da Vittorio Amedeo II all’architetto paesaggista francese André Le Nôtre, il geniale creatore dei giardini di Versailles.
Fontana dei Tritoni
Realizzata intorno alla metà del Settecento dal Regio Studio di scultura diretto da Simone Martinez, nipote del celebre architetto Filippo Juvarra, la grande fontana accoglie nella vasca circolare un gruppo di statue in marmo raffiguranti alcuni tritoni e una nereide, creature marine dotate di un corpo umano terminante in code di pesce, che nella mitologia greca componevano il corteo del dio del mare Poseidone.
Faggio pendulo
Il faggio pendulo fu inserito nel giardino nella seconda metà dell’Ottocento ed è considerato uno dei più vecchi e maestosi esemplari presenti in Piemonte.
Giardini della Cavallerizza
Il giardino della Cavallerizza presenta un impianto pentagonale, costruito sui bastioni cinquecenteschi della città di Torino: la sua geometria rigorosa è scandita da viali rettilinei, circondanti da alberi e siepi, che convergono verso un’antica vasca, da cui si irraggiano le diverse sezioni dell’area.
Fondata nel 1832, la Galleria Sabauda ripercorre la storia della pittura europea dal Tardogotico al Novecento, testimoniando il gusto collezionistico dei Savoia lungo i secoli.
Gli antichi Maestri piemontesi
Qui puoi trovare le opere di artisti piemontesi o comunque attivi nella regione tra la fine del Trecento e il tardo Cinquecento.
Arte italiana dalla fine del Trecento al Rinascimento
In queste sale sono esposte opere che documentano alcuni momenti chiave nella storia della pittura italiana, dal Tardo gotico al Rinascimento.
La pittura manierista
Queste sale sono dedicate alla pittura del secondo ‘500: tra le correnti meglio rappresentate nelle collezioni della Galleria Sabauda, emerge senz’altro il Manierismo Veneto.
I pittori caravaggeschi
Una delle correnti presenti nelle collezioni di casa Savoia è quella della pittura caravaggesca. Alle opere già raccolte da Carlo Emanuele I, si sono aggiunte opere provenienti anche da grandi collezioni private.
I maestri lombardi del Seicento
Capolavori dei maestri che si erano affermati nella Lombardia dei Borromeo, come Cerano, Procaccini, Morazzone e Cairo, formatisi nella cultura manierista ma attenti alla modernità.
Ritratti dinastici
Nelle collezioni della Galleria ha un ruolo importantissimo il genere del ritratto, dipinto e scolpito.
Il classicismo seicentesco
Importanti opere del classicismo seicentesco presenti soprattutto grazie all’arrivo in collezione di due importantissimi nuclei di opere: la raccolta del Cardinale Maurizio e la quadreria del Principe Eugenio.
La grande pittura fiamminga del Seicento: Pieter Paul Rubens e Antoon van Dyck
La Galleria vanta alcuni capolavori di maestri della pittura fiamminga del Seicento.
Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino
Un importante nucleo di opere di Giovan Francesco Barbieri, detto il Guercino, copre alcune stagioni della carriera di questo importantissimo pittore barocco.
Vetrine, corridoio verso nord
Nelle vetrine del corridoio sono ospitate alcune opere preziose di piccolo e piccolissimo formato fiamminghe e olandesi.
Collezione fiamminga e olandese del principe Eugenio di Savoia-Soissons
La collezione del Principe Eugenio di Savoia-Soissons, giunta a Torino da Vienna a partire dal 1741, ha un punto di forza nei dipinti fiamminghi e olandesi, soprattutto dal tardo 500 alla fine del 600.
Il Settecento tra Barocco e Rococò
In questa sala dominano la scena quattro dipinti di Francesco Solimena, protagonista della transizione dal Barocco al Rococò.
La pittura veneziana a Torino
In questa sala sono esposte le grandi tele commissionate intorno al 1725 da Vittorio Amedeo II al pittore veneto Sebastiano Ricci.
L’arte italiana del ‘700
In queste sale si può seguire l’evoluzione degli stili e dei generi della pittura in Italia nel corso del XVIII secolo.
La Collezione GualinoIn queste sale è presente la raccolta di opere d’arte che Riccardo Gualino, industriale, finanziere, mecenate e collezionista piemontese, cedette allo Stato Italiano nel 1930.
Sede principale della famiglia Savoia, il Palazzo Reale conserva opere d’arte, arredi e decorazioni che datano dal Seicento fino al Novecento.
Salone delle Guardie Svizzere
Il grande salone, alto quasi 13 metri, che apre la visita al Palazzo Reale di Torino ospitò per secoli le Guardie Svizzere a protezione dell’edificio. Utilizzata spesso come sala delle feste, presenta una complessa decorazione: il fregio, dipinto nel 1649 dalla Bottega dei Fratelli Fea, rappresenta le Glorie Sassoni.
Sala del Trono
al termine delle tre anticamere di rappresentanza, la Sala del Trono è il fulcro simbolico del piano nobile di Palazzo Reale. La sua organizzazione è frutto dell’intervento ottocentesco di Pelagio Palagi, nonostante vi si trovino arredi e decorazioni precedenti.
Sala del Consiglio
adibita originariamente a Camera da Letto della Duchessa, la sala è arredata con preziosi mobili in stile eclettico disegnati da Pelagio Palagi. Il nome attuale deriva dal Consiglio dei Ministri, che vi si riuniva a partire dal regno di Carlo Alberto nella prima metà dell’Ottocento.
Gabinetto Cinese
la sala conserva intatto l’assetto settecentesco, progettato dal messinese Filippo Juvarra e portato a termine dal successore Benedetto Alfieri. Le pareti sono rivestite da una raffinata boiserie in stile rococò, che incornicia alcune lacche orientali acquistate sul mercato romano nel 1732.
Galleria del Daniel
sul finire del Seicento l’architetto Emanuele Lanfranchi progettò l’impianto degli appartamenti nuziali di Vittorio Amedeo II e Anna d’Orléans. La galleria, che univa le camere da letto dei duchi, prende il nome dal pittore Daniel Saiter che decorò la volta. Il grande affresco celebra al centro L’apoteosi di Vittorio Amedeo II, accolto da Giove nell’Olimpo. La Galleria del Daniel venne utilizzata dalla corte per i ricevimenti e per i balli fino alla prima metà dell’Ottocento, quando Carlo Alberto modificò la funzione degli ambienti del Palazzo Reale.
Sala da Pranzo
la sala è il risultato dell’unione di due anticamere avvenuta durante i lavori diretti da Pelagio Palagi nella prima metà dell’Ottocento. La grande tavola apparecchiata è decorata al centro con dei candelieri di gusto neobarocco mentre le sedute provengono dal Palazzo Reale di Genova.
Sala dell'Alcova
Sala da Ballo
al termine del percorso di visita, come una sorta di tempio neoclassico nel cuore dell’edificio barocco, la Sala da Ballo fu progettata negli anni quaranta dell’Ottocento da Pelagio Palagi per ospitare i ricevimenti della corte.
Scala delle Forbici
Cappella della Sindone
considerata universalmente uno dei capolavori del Barocco, la Cappella della Sindone è opera del matematico e architetto Guarino Guarini, che nel 1668 assunse la direzione dei lavori del cantiere preesistente. La cupola è concepita come un’ardita torre-reliquiario, una spettacolare architettura con sei livelli di archi, ruotati gli uni rispetto agli altri, che si riducono man mano che salgono convergendo nella stella del cupolino in pietra, su cui spicca la colomba dello Spirito Santo.
Il Museo di Antichità, tra i più antichi d’Europa, comprende la Galleria Archeologica, il Teatro Romano di età imperiale, e il settore che espone i reperti rinvenuti nel territorio piemontese.
Torino romana: la grande scultura in bronzo
Al centro della sala spicca una testa rinvenuta il 23 agosto 1901 fra il materiale che riempiva un antico pozzo messo in luce durante la costruzione ddi un edificio, in un’area centrale della città romana.
Preistoria a Torino
Reperti che documentano le fasi più antiche del territorio, prima della nascita della città.
La città romana: discariche e rito di fondazione
Le discariche dei cittadini di Augusta Taurinorum e le tracce del rito di fondazione della città.
I personaggi pubblici
Una selezione di epigrafi documenta vita e onori di alcuni personaggi di rilievo di Augusta Taurinorum.
La vita privata
Reperti e epigrafi documentano la vita quotidiana dei cittadini di Augusta Taurinorum.
Le necropoli e i riti per i defunti
Reperti, ricostruzioni, rilievi e epigrafi documentano i monumenti funerari e le credenze oltre la vita dei cittadini di Augusta Taurinorum.
I Longobardi
Corredi funerari di armati e dame longobarde di alto rango.
Tra Medioevo ed Età Moderna
I marmi della cattedrale, il tardo medioevo e l'età moderna.
Tesoro di Marengo
Tesoro di Marengo: un eccezionale complesso di argenti.
I bronzi da Industria
Statuette e suppellettili in bronzo.
Età moderna e Medioevo in Piemonte
Vasellame e armamenti che documentano le trasformazioni e gli arrivi di popoli sul territorio nel Medioevo e in Età moderna.
Età romana in Piemonte
Reperti e epigrafi che documentano l'età romana in Piemonte.
Preistoria in Piemonte
Dalle selci scheggiate ai bronzi etruschi, testimonianze di popolamento e culture in Piemonte tra Paleolitico e età del Ferro.
Le raccolte di antichità dei Musei Reali sono uno straordinario scrigno di opere uniche, accumulate in più di quattrocento anni grazie al collezionismo di Casa Savoia e alle donazioni di studiosi, esploratori e imprenditori, ma sono anche un viaggio, da Cipro a Khorsabad, tra le più importanti civiltà del Mediterraneo antico.
Galleria delle sculture
Statue, teste e rilievi dal collezionismo sabaudo.
Vicino Oriente Antico
Tavolette cuneiformi e rilievi dai grandi palazzi assiri.
I Greci
Ceramiche dipinte, vasellame da mensa e di uso quotidiano consentono di approfondire la cultura greca.
Gli Etruschi
Urne cinerarie e vasi in bucchero da Chiusi, ceramiche dai corredi di Poggio Buco, la tomba familiare dei Matausni.
Cipro
Reperti dai primi scavi a Cipro.
Affaccio sul teatro romano.
L’Armeria Reale fu aperta al pubblico nel 1832 per volontà di Carlo Alberto e conserva ancora oggi la scenograficità del suo primo allestimento. Espone le opere più preziose provenienti dalla vasta collezione di armi e armature antiche possedute dai Savoia.
Galleria BeaumontQuesta stupefacente galleria espone le opere più preziose provenienti dalle collezioni di armi e armature antiche raccolte dai Savoia lungo i secoli. L’Armeria Reale fu aperta al pubblico nel 1832 per volontà di Carlo Alberto e conserva ancora oggi la scenograficità del suo primo allestimento.
Resti di una guarnitura detta dei Soli
Al centro dell’Armeria Reale è esposta un’elegante armatura decorata con un motivo a soli in oro che ricoprono ogni elemento della guarnitura. Realizzata per Emanuele Filiberto di Savoia da Orazio Calino, l'opera è tra le più raffinate della fine del Cinquecento
Parure di fucili intarsiati di Ferdinando Maria di Wittelsbach
questa parure di fucili venne realizzata nel 1650 dagli artisti delle botteghe tedesche di Monaco, in occasione delle nozze celebrate tra Ferdinando Maria di Wittelsbach, figlio del duca di Baviera Massimiliano I, e Enrichetta Adelaide di Savoia, sorella del duca Carlo Emanuele II.
Le armature dei samurai
Le armature B. 53 e B. 54 vennero donate a Vittorio Emanuele II dall’imperatore del Giappone Meiji nel 1869 e nel 1871, a pochi anni di distanza dalla firma del trattato di amicizia e commercio tra il Regno d’Italia e l’Impero giapponese.
Inaugurata nel 1842 per volontà di Carlo Alberto, la Biblioteca Reale conserva una ricca collezioni di volumi a stampa, incunaboli, manoscritti, carte antiche, incisioni e disegni, che compongono un patrimonio di oltre 200.000 beni. Tra le opere più celebri ricordiamo un prezioso nucleo di disegni realizzati da Leonardo Da Vinci, tra i quali il noto Autoritratto e il Codice sul volo degli uccelli, oltre a numerosi fogli disegnati da importanti artisti del Cinquecento: Michelangelo, Giulio Romano, Perin del Vaga, Perugino e Girolamo da Carpi.